Italia en alerta por el Ébola, que según la prensa de Monrovia ha causado 1.500 muertos en África. Foto: AFP.
Italia, 9 sep (Andes) - Una nigeriana que había regresado hace poco a Italia fue hospitalizada este martes con síntomas similares a los del virus del Ébola, dijo a la AFP el servicio de prensa de la región de Marcas (centro).
"Se trata de una nigeriana que volvió hace unos días a Nigeria. Presenta síntomas que podrían ser los del Ébola. Debe ingresar en un centro de Ancona, cuyo centro de enfermedades infecciosas es un referente para este tipo de problemas en nuestra región", explicó el servicio de prensa.
La mujer, de 42 años, acudió por la mañana a urgencias con más de 38°C de fiebre, dolores musculares, náuseas y vómitos, según un comunicado de la región de Marcas.
Las autoridades sanitarias decidieron hospitalizarla debido a que la enferma volvió hace seis días a Nigeria y el periodo de incubación para esta enfermedad es de 21 días, añade el texto.
Los análisis determinarán la naturaleza exacta de sus síntomas. En Italia de momento no se ha confirmado ningún caso de Ébola.
Aggiornamento su caso sospetto nelle Marche, 9 settembre 2014
In merito al caso sospetto di malattia da virus Ebola (MVE) nelle Marche relativo ad una persona di ritorno dalla Nigeria, al 9 settembre sono state attivate tutte le procedure previste dalle circolari emanate da questo Ministero, in linea con le indicazioni internazionali e recepite a livello regionale, tra le quali l’invio di campioni biologici all’INMI Spallanzani di Roma per le prescritte analisi di laboratorio. Tali procedure mirano alla tutela, oltre che del personale sanitario che pratica l’assistenza diretta al paziente, della collettività e alla migliore gestione clinica del caso, con criteri di sicurezza ambientale, nonché alla sorveglianza di eventuali contatti. Negli ultimi due mesi sono stati segnalati casi sospetti di MVE da diverse regioni, in base ai criteri indicati da OMS ed ECDC, quali l’insorgenza di alcuni sintomi e la provenienza geografica da aree affette. Tutti questi casi sono poi risultati negativi ai test di laboratorio per virus Ebola.
Il punto della situazione internazionale
L'8 agosto 2014, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base del parere del suo Comitato di Emergenza, ha dichiarato che la malattia virus Ebola, attualmente diffusa in forma epidemica in Stati dell’Africa Occidentale, costituisce un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, ed in conformità al Regolamento Sanitario Internazionale ha emanato raccomandazioni temporanee per la gestione dell’evento.
Le raccomandazioni temporanee emanate dall’OMS non prevedono la restrizione ai viaggi e ai commerci con i paesi colpiti, ma sottolineano l’importanza di informare adeguatamente i viaggiatori, in partenza per/in arrivo da Paesi affetti, di poter garantire la diagnosi in laboratori qualificati, di poter gestire il trasporto di soggetti infetti/malati, in caso ve ne fosse l’indicazione.
Al 31 agosto 2014, gli Stati africani colpiti dall'epidemia sono:
- Guinea (Conakry)
- Liberia
- Sierra Leone
- Nigeria (trasmissione localizzata)
- Senegal (caso iniziale)
Per quanto riguarda il focolaio in Congo (ex Zaire), notificato dal Governo locale il 26 agosto 2014 all'OMS, gli esperti ritengono che l'epidemia non sia correlata a quella attualmente in corso negli altri quattro paesi africani.
Basso il rischio di trasmissione in Italia ed in Europa
Si ribadisce che il rischio di trasmissione in Italia ed in Europa è molto basso, in relazione alle misure di prevenzione attuate, che prevedono l'informazione e la sensibilizzazione dei viaggiatori da/per paesi affetti e degli operatori sanitari, ed alle capacità di risposta dei sistemi sanitari che, nell’ipotesi del verificarsi di un caso di malattia sul nostro territorio, sono adeguate ad individuare e confermare i casi di malattia da virus Ebola, e di isolarli, ed interrompere la possibile trasmissione anche di questo agente patogeno altamente infettivo.
In ogni caso, il Ministero della salute ha diramato una circolare contenente aggiornamenti circa le indicazioni di profilassi internazionale da adottare in questi casi, per i propri Uffici di Sanità Aerea e Marittima e di Frontiera e per gli Assessorati regionali alla sanità, nella quale si raccomanda di differire viaggi non strettamente necessari verso i Paesi affetti.
Alla circolare sono allegati anche i foglietti informativi, che saranno distribuiti ai viaggiatori da/per i paesi affetti e poster informativi che saranno affissi nei porti e aeroporti italiani (in italiano e inglese).
L'Italia dispone di laboratori, trasporti e stanze ad alto isolamento
Per quanto riguarda la capacità di laboratorio, si ricorda che nel nostro Paese, è presente, presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma un laboratorio di livello 4 (BSL4), l’unico in cui è possibile testare campioni biologici contaminati da virus emorragici, che grazie alla sua esperienza e professionalità, è tra quelli che stanno contribuendo agli aspetti diagnostico-clinici nei paesi africani in cui l’epidemia è in corso, a sostegno degli stessi e delle Organizzazioni non governative che stanno operando per controllare l’evento sul posto.
Il Ministero della Salute segnala anche che in Italia si dispone, da tempo, di un protocollo per l’evacuazione ed il trasporto in condizioni di alto isolamento di pazienti infetti/malati, già utilizzato in diverse occasione, e di stanze di ricovero ad alto isolamento, presso l’INMI Spallanzani di Roma e l’Ospedale Sacco di Milano.
Il ministro Lorenzin: no a inutili allarmismi
Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha risposto nel Question time del 6 agosto a Montecitorio sugli interventi di prevenzione in relazione all'epidemia di ebola diffusasi in Africa occidentale e sulle iniziative volte a contrastare l'arrivo e la diffusione del virus nel territorio nazionale e nei Paesi limitrofi. In particolare, il Ministro ha denunciato la diffusione via internet di false informazioni sulla diffusione del virus nel nostro Paese. In serata, la polizia postale, allertata dallo stesso Ministro, ha portato all'identificazione e alla denuncia dell’autore del falso allarme sulla presenza di casi di Ebola a Lampedusa e alla cancellazione della falsa notizia da oltre 27.000 profili Facebook. "Noi non abbiamo - ha sottolineato il Ministro - nessun rischio di contagio da virus Ebola in Italia. C’è un problema molto serio nei Paesi dell'Africa interessati, che è un problema dovuto essenzialmente a condizioni igienico-sanitarie che sono, a dir poco, fuori da ogni criterio dei Paesi più sviluppati e delle norme regolarmente applicate. L'Ebola si contrae per contatto di fluidi corporei, quindi toccando i cadaveri (...). Comunque, l'Italia si è allertata (...). Siamo arrivati prima degli altri, l'abbiamo fatto in modo silenzioso, come si fa in questi casi per non creare allarme, abbiamo allertato gli aeroporti, le compagnie aeree, il personale navigante, i porti, che ormai da mesi fanno controlli sui passeggeri che arrivano dalle zone interessate. Per quanto riguarda l'operazione dei rifugiati (Mare Nostrum ndr), dal 21 giugno abbiamo iniziato una serie di controlli e predisposto anche in un caso dei sistemi per fare quarantena a mare (...)."
Il parere del prof. Aldo Morrone: "Non c'è nessun pericolo in Italia per la diffusione del virus Ebola"
"Non c'è nessun pericolo in Italia per la diffusione del virus Ebola". A parlare è il professor Aldo Morrone, tra i medici italiani più esperti di malattie tropicali e in particolare africane. Primario di Medicina delle Migrazioni dell'IFO San Gallicano di Roma è stato l'ideatore, negli anni '80, del primo poliambulatorio italiano dedicato tanto a migranti quanto a italiani senza fissa dimora, a Roma, nell'antica sede dell'ospedale, a Trastevere. Da quell'avvio, nel 2008, alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano, venne inaugurato l'Istituto Nazionale per la medicina della migrazione. Sulle paure italiane da Ebola il prof. Morrone ha parole chiare: "Il nostro Paese, già da dicembre 2013, durante la prima epidemia documentata di malattia da virus Ebola in Africa occidentale, ha attivato, in collaborazione con gli uffici dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'ECDC, European Center for Desease Control, il centro europeo di controllo per le malattie con sede a Stoccolma, la rete di sorveglianza internazionale e di sentinella epidemiologica. E' stato fatto proprio per contrastare l'ipotetica diffusione di qualsiasi virus che potesse arrivare, Ebola compreso, sul nostro territorio. Non c'e' allo stato attuale nessun rischio che qualche individuo contagiato dal virus Ebola, possa raggiungere l'Italia senza che le autorità sanitarie ne vengano a conoscenza. Non c'è nessun possibile innesco di un focolaio epidemico. Anche gli interventi della nostra Marina Militare – ricorda ancora Morrone – impegnata nell'Operazione Mare Nostrum, sono realizzati da operatori sanitari che usano Dispositivi di protezione individuali (DPI) e lavorano in coordinamento con una rete di sorveglianza stabilita con i maggiori centri infettivologici italiani e con l'OMS. Insomma abbiamo ampie garanzie sulla sicurezza dei nostri cittadini."
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# TomaEmomy Responder
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